Dal 19 marzo al 31 luglio 2022 Fondazione Palazzo Strozzi e Musei del Bargello presentano Donatello, il Rinascimento, una mostra storica e irripetibile che mira a ricostruire lo straordinario percorso di uno dei maestri più importanti e influenti dell’arte italiana di tutti i tempi, a confronto anche con capolavori di artisti come Brunelleschi, Masaccio, Andrea Mantegna, Giovanni Bellini, Raffaello e Michelangelo. A cura di Francesco Caglioti e concepita come un’unica mostra su due sedi, Palazzo Strozzi e Museo Nazionale del Bargello, il progetto nasce come una celebrazione di Donatello in dialogo con musei, collezioni e istituzioni di Firenze e di tutto il territorio italiano oltre che tramite fondamentali collaborazioni internazionali, mirando ad allargare la riflessione su questo maestro nel tempo e nello spazio, nei materiali, nelle tecniche e nei generi, e ad abbracciare finalmente le dimensioni dell’universo donatelliano. La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Musei del Bargello in collaborazione con la Skulpturensammlung und Museum für Byzantinische Kunst dei Musei Statali di Berlino e il Victoria & Albert Museum di Londra, che saranno successive sedi della mostra nell’autunno 2022 e nella primavera 2023.
15 febbraio 2022 – Museo Nazionale del BARGELLO di Firenze
I gusci protettivi a memoria di forma:
l’avanzata tecnologia UNOCAD per il trasporto in alta sicurezza di due opere marmoree di DONATELLO.
Quando ci si mette in viaggio, bisogna sempre farlo nella massima sicurezza. Vale anche per le opere d’arte. Lo sanno bene i conservatori dei capolavori dati in prestito alle esposizioni temporanee nei vari musei del mondo; le opere devono ritornare a casa perfettamente integre, nonostante i rischi del trasporto e le sollecitazioni della trasferta.
La nostra soluzione si basa sulla scansione in 3D della scultura, eseguita con avanzate strumentazioni ottiche non invasive che consentono di acquisire il modello matematico in alta definizione: “la firma digitale dell’opera”. Questa permette di stabilirne con esattezza il volume, peso e baricentro (spesso assenti o calcolati in modo approssimativo nei musei), ma estremamente funzionali per fissare la distribuzione delle masse nei futuri spostamenti, interni o esterni che siano, la perfetta duplicazione o il ripristino di parti danneggiate della stessa.
Il crescente interesse nell’utilizzo di queste tecnologie nei Beni Culturali, deriva dal fatto che l’acquisizione digitale tramite 3D scanner avviene senza contatto fisico con le superfici dell’opera, nel pieno rispetto della sua integrità, e i dati così acquisiti diventano una ricchezza di esclusiva proprietà del Museo per una facile ed intuitiva consultazione multimediale.
Con gli stessi dati viene elaborato l’ingombro volumetrico del blocco di polistirene che verrà a sua volta sagomato su di una macchina di taglio a filo caldo guidata da un sistema computerizzato per ottenere le forme, a pacco opportunamente autocentranti. Il “polistirene espanso ad alta densità” é un materiale tecnico assorbitore d’energia, con un’ottima resistenza strutturale pur mantenendo un peso molto leggero.
Nella fase successiva la vera progettazione del guscio protettivo dell’opera, modellando al computer con intelligenti operazioni booleane una “controforma negativa” priva di sottosquadri, dove all’interno della stessa alloggia virtualmente la scultura, perfettamente combaciante in positivo. Seguendo le indicazioni della direzione lavori, del responsabile del museo e del trasportatore vengono inoltre individuati i punti più fragili o soggetti a maggiore sollecitazione, questi volumi vengono scaricati con gap (volume vuoto-pieno) dettato da una lunga esperienza.
Ulteriore passaggio la realizzazione delle contro forme negative dai blocchi grezzi di EPS, ottenute per sottrazione di materiale tramite fresatura ad alta precisione su di una macchina utensile CNC (controllo numerico computerizzato) i cui percorsi utensile tridimensionali rispetteranno i gap precedentemente impostati sulle specifiche superfici virtuali dell’opera durante la modellazione al computer. Le superfici interne delle contro forme vengono ora ultimate fissando una “resina diluita acrilica”, con la funzione di isolare il manufatto di polistirene, anche se in fase di collocamento dell’opera nella contro forma si consiglia di interporre un sottile strato di carta giapponese o tyvex, questo per garantire il miglior isolamento tra la stessa e l’originale.
I gusci protettivi di Unoarte per il trasporto in alta sicurezza delle opere d’arte sono il risultato di una costante ricerca di soluzioni tecnologiche all’avanguardia per le più diversificate esigenze della conservazione del patrimonio artistico. Approfondite analisi di simulazione interne hanno inoltre restituito convincenti risultati a dimostrazione che questi gusci sono in grado di proteggere l‘opera per cadute da altezze sino ai due metri. Questo è dovuto alle proprietà dell’EPS che, come già detto, ha la capacità di collassare senza aumenti considerevoli della tensione di schiacciamento, limitandone di conseguenza le sollecitazioni trasmesse alla struttura da proteggere.
Tra i capolavori che hanno già “viaggiato” all’interno dei nostri involucri spiccano “Il Giovane di Mozia”, la celebre statua greca in marmo conservata al Museo Whitaker di Mozia, il “Cristo in legno di Donatello’, “La venere dei porti” terracotta di Arturo Martini, il “San Giovannino di Úbeda” marmo attribuito a Michelangelo, il “Guerriero di Agrigento”, la “EBE Forlì” marmo e il bozzetto in terracotta delle “Tre Grazie” di Antonio Canova. Tecnologie innovative e di comprovata efficacia per il bene dell’arte universale: preservarla è la nostra passione e la nostra missione.